Nicola Moscardelli da: Punti Cardinali: ETERNITA

Publié le par antonio

Eleonora Duse, by Vittorio Matteo Corcos (1859-1933)

 

     L’opera di Nicola Moscardelli è varia: poesia, racconti, saggi, critica letteraria. Quello che è costante, qualunque sia la sua produzione, è la continua riflessione sulla natura dell’uomo, del suo rapporto alla trascendenza, alla vita, alla morte.

     Questa “Eternità” che estraggo dalla raccolta di scritti  “Punti Cardinali”  è uno tra i tantissimi esempi che si potrebbero fare per corroborare quanto sopra.

 

     L’ultima pagina di Punti Cardinali porta questa “ConclusioneMeglio vivere di cavallette che di frasi fatte.

 

     Domani o dopodomani la traduzione di questo testo in francese.

     Demain ou après demain la traduction de ce texte en français.

 

Punti Cardinali s'apre con questa 

 

                                          Avvertenza

Nicola Moscardelli     Raccolgo in volume questi scritti perchè i temi che essi affrontano sono vivi, e d'ogni tempo, ed è espressa in essi una visione del mondo che non è solamente letteraria, perchè la vita è un albero di cui ogni manifestazione è un ramo. Studiare il fatto letterario è una delle occasioni che si presentano ad uno spirito vivo per studiare la vita. 

     Non mi sono proposto di convincere il lettore della giustezza di questa o quella mia opinione. Di solito ci si convince delle idee che già avevamo in mente. La mia ambizione mira più in alto. Vorrei che questi scritti facessero pensare: sebbene io sappia che gli uomini nulla aborrono tanto quanto il pensare. 

 

                                                                                                                               n. m.


Roma, settembre 1942.


 

                                    ETERNITÀ


     Ci si meraviglia di un apparecchio che può  inviare messaggi da un punto all'altro della terra. Ma quanto più ci dovrebbe meravigliare il fatto di un uomo che continua ad essere vivo anche dopo che è morto, e continua a lodare, esortare, imprecare, esaltare, incitare, ossia a lanciare messaggi nè più nè meno che se fosse lì in carne ed ossa.


     Non è questo il caso dei poeti? Quale differenza corre tra un poeta vivo e un poeta morto? Nessuna. E le opere di entrambi parlano a tutti, e non conoscono distanze. E i fatti della loro vita sono sempre attuali. Per di più i Poeti rendono eterno qualunque cosa tocchino.


     Quanto si scrisse, quanto si rammaricò da parte di chi non ha conoscenza dell'animo umano, al Gabriele D'Annunziotempo del «Fuoco››  dannunziano perchè il Poeta aveva adombrato casi della propria vita e preso a modello la divina Eleonora. O sancta simplicitas. Ma nonchè la divina Eleonora, qualunque attrice o attore darebbe la metà del proprio sangue per un Poeta che li prendesse a soggetto di suoi scritti. Perchè gli attori, senza che se lo dicano, sanno che il loro nome è scritto non sull'acqua ma addirittura sull'aria, e nulla possono contro la morte, ed è questa la ragione per cui sono avidissimi di lode e non c'è panegirico che li appaghi. Cosicchè quando trovano un Poeta che eternizza l'attimo della loro vita, altro che rammaricarsi, altro che dolersi, per dir questo bisogna proprio non conoscere nulla dell'animo umano.


     La divina Eleonora ringraziò il cielo di averle fatto conoscere un poeta che quando anche avesse avuto tutti i difetti, aveva il pregio di essere un Poeta, datore di eternità, vincitore della dimenticanza.


     E guardate il caso del Solus ad solam.


     Questo è addirittura il racconto di un fatto accaduto realmente al Poeta, e narrato appena con quel minimo di trasfigurazione che fa di Gabriele il Poeta che è. Ebbene, Gabriele non aveva pubblicato questa trasparente narrazione della sua avventura d'amore.


     La protagonista (1) che conservava il manoscritto avrebbe potuto tenerlo celato per i secoli, e se avesse fondamento lo scandalo di cui si scandalizzarono gli incompetenti al tempo del « Fuoco », avrebbe dovuto addirittura incenerire quelle pagine che parlano di passione con una crudezza per di più che invano cercheremmo nel « Fuoco» dove si respira ben altra arte.


     Ebbene la protagonista di questa avventura, che pure ora deve avere i capelli bianchi, che non è mai stata (a quanto si sa) attrice, che dunque non è mai uscita dall'ombra della sua vita e dall'ombra della sua vita non sarebbe mai uscita, non ha voluto che questa sua avventura sprofondasse nell'oblio, ed eccola a far pubblicare il manoscritto di Gabriele, ossia a legare il proprio nome di efimera al nome eterno di Gabriele.


Punti Cardinali     Ma dunque coloro che scrivono su per i giornali e che dovrebbero conoscere l'animo umano, almeno approssimativamente, non hanno mai conosciuto un uomo, o una donna? Come dunque essi ignorano che l'uomo tutto può sopportare, tutto, ma non la morte, e Sopravvivere è il vero verbo che significa Vivere? Essi ignorano dunque che tutte le azioni umane hanno per segreto movente un solo bisogno: non morire; e non sanno dunque che finora le sole azioni imrnortali sono le parole dei Poeti? Ma con quali occhi guardano il mondo costoro? Viene il dubbio che essi non conoscano la Vita perchè non sono stati mai vivi.

 

(1) Nota di AS:   La protagonista è la contessa Giuseppina Giorgi Mancini detta Giusi da G. D’Annunzio.


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F
<br /> Bonsoir Antonio<br /> <br /> <br /> Il pleut en pleine saison sèche à Yaoundé<br /> <br /> <br /> Du jamais vu!<br /> <br /> <br /> J'attends la traduction de cette page<br /> <br /> <br /> Bonne soirée<br /> <br /> <br /> Frieda<br />
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A
<br /> <br /> Moi je suis bien content de quelques pluies cela rafraichit l'air: il y a des jours où il fait vraiment chaud!<br /> <br /> <br /> Amicalement<br /> <br /> <br /> <br />