LA NEBBIA E I SIMBOLI (1) di Sirius

Publié le par antonio

Propongo alla vostra lettura questo testo del 1926 tratto daSirius Etoile

Introduzione alla Magia del gruppo di UR.

Per facilitarne la lettura l'ho diviso in due parti.

 

                                SIRIUS

 

                  LA NEBBIA E I SIMBOLI

 

     La natura parla attraverso il silenzio, e però solo chi sa

intendere questo può sperare di conoscere qualcuno dei

segreti che esso custodisce nel suo seno.

 

     Allorché si è giunti a questa interpretazione sino al punto

che il silenzio della natura diviene quasi assordante, mentre

il rumore degli uomini non ci turba affatto, ci si avvede che non

una delle infinite parvenze di cui si ammanta l'universo è senza

significato.

 

     L'uomo cammina nelle vie della terra come un essere che Payasage brouillard 1 (2)

ad un certo punto della sua vita diventò per caso cieco. Egli non

vede più, ma ricorda talvolta che egli ha visto: e tanto più vivo è in

lui il ricordo del passato, tanto più è aderente la sua anima alla

reale sostanza di ciò che invisibilmente gli si para dinanzi.

 

      Non esiste alcun uomo il quale abbia tutto dimenticato e non

«riconosca» nessun aspetto del mondo. Ma in verità l'uomo

anziché eccitare la sua memoria e tentare in ogni modo di scendere

nel cuore delle cose, tenta di dimenticare e di trasferire nella

parvenza immediata il valore della realtà di cui intuisce la presenza

ma a cui non puo’ giungere senza uno sforzo dello spirito.

 

      Data questa premessa, non meraviglia che l'interesse

dell'uomo superiore - e che dovrebbe chiamarsi semplicemente uomo –

sia rivolto precisamente a ciò a cui il restante degli uomini non dà

alcuna importanza. Per l'uno tutto ciò che si tocca è ombra; per

l'altro è cosa salda. Per l'uno le cose visibili non sono che la

proiezione, ossia l'ombra, di cose invisibili; per l'altro quelle stesse

ombre sono principio e fine: tutt'al più egli si limiterà a dare un

futuro al di là della vita a ciò stesso a cui nega un principio prima

della vita.

 

      Se noi riuscissimo a conoscere la reale struttura di un fiore

o di una pianta, saremmo vicini a conoscere la reale struttura di

noi stessi e del nostro destino. Se noi conoscessimo con esattezza Sandra Italie 04.2011 052

la legge a cui obbedisce la corolla di una rosa quando essa dispone

in cerchio le sue foglie, non avremmo bisogno di volgere il capo

in su per vedere le stelle, ma basterebbe che figgessimo in giù lo

sguardo per ritrovare il firmamento.

 

      Se noi riuscissimo a conoscere il segreto delle stagioni e

a vedere dentro la terra cosi come vediamo sopra la terra, nel tempo

stesso vedremmo chiaramente anche dentro di noi, e riconosceremmo

senza esitazione che il sommovimento che muta sostanza alla terra è

parallelo al sommovimento che muta sostanza a noi.

 

      Essendo l'universo uno, monolitico, compatto, non c'è legge

di un campo la quale non abbia l'equivalente in una legge di un altro

campo. La fisica, la geometria, l'algebra sono scienze morali: e la

forza di gravità prima di essere una forza agente nel campo della

materia è una forza agente nel campo dell'anima.

 

     Colui che studiando i fenomeni parventi non lascia una porta

aperta al mistero, chiude la porta alla verità: scambiando per voce rayons-de-soleil-en-foret-de-crecy-foret-56c080T400

quella che è solamente eco. Colui che studiando un raggio di sole

non riesce a vedere gli occhi di cui esso è uno sguardo, non

ritroverà mai l'unità dei fenomeni ed invece di andare innanzi come

lo scultore che di colpo in colpo di scalpello disseppellisce la statua,

procede come un agente di polizia alla ricerca dell'autore di un delitto

sempre in procinto d'essere afferrato e sempre inafferrabile, giacché

invece di cercare di metter le mani sulla sua persona si tenta di

arrestare l'orma dei suoi passi.

Introduzione alla magia copertina

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